Nel luglio 2011 è stato istituito il “Tavolo di Filiera delle Piante Officinali” dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali su sollecitazione della FIPPO, della Siste e di Assoerbe al fine, a detta loro, di una valorizzazione di questo comparto e della relativa filiera e questo Tavolo è stato istituzionalizzato con decreto del Ministero il 10 dicembre 2013.
La FEI ha partecipato al Tavolo chiarendo da subito che era disponibile ad una valorizzazione delle filiera delle piante officinali ma che tutti gli interventi al riguardo non potevano che partire tenendo presente la legge vigente che indica precisamente che la coltivazione, manipolazione e trasformazione delle piante officinali prevedano il diploma di erborista (oggi Laurea in Scienze e Tecniche Erboristiche).
Ci siamo trovati quindi da subito a divergere con l’obiettivo che la principalmente FIPPO si era posta a priori, quello cioè di rendere la coltivazione e conseguente prima trasformazione delle piante officinali pratica agricola generica non richiedente particolari titoli di studio.
Chiunque sappia qualcosa sulle piante officinali sa perfettamente quanto sia fondamentale una conoscenza tecnica specifica sia nella fase di produzione e raccolta della materia prima sia nella fase di manipolazione e trasformazione.
E’ un vero controsenso parlare di qualificazione della filiera nel mentre si pretende di eliminare la necessità della figura professionale qualificata in modo specifico per seguire la pianta in tutte le sue fasi, garantendo appunto la filiera nei suoi vari passaggi.
Che dietro la facciata della necessità di dare nuove opportunità di sviluppo alla coltivazione e alla filiera delle officinali stia il disegno di sbarazzarsi della Legge del ’31 per affidare al semplice coltivatore il settore delle officinali e della sua prima trasformazione è reso ancor più evidente dal fatto che la bozza del Piano di Settore non ha ancora tenuto in alcun conto le posizioni di critica all’impostazione più volte da noi esposta anche in forma scritta, e, se approvata ed attuata, porterebbe di fatto al forte ridimensionamento della nostra figura professionale e ad una perdita secca della possibilità di qualificazione del settore e di opportunità di lavoro.
In questa bozza si riesce a trattare di tutto salvo che delle prerogative che la legge vigente dà all’erborista e del fatto quindi che non si può non considerarlo alla base di ogni discorso sulla valorizzazione della filiera, a partire dalla coltivazione.
La FEI quindi si opporrà a questo tentativo di eludere la legge del ’31 e l’ambito professionale dell’erborista e confermerà questa posizione durante la riunione del Tavolo tecnico 20 gennaio prossimo presso il Ministero delle Politiche Agricole a meno che le osservazioni presentate dalla nostra Federazione non vengano accolte e quindi reimpostato il piano su un altro livello, quello di una reale volontà di agire per dare un nuovo impulso al settore delle officinali partendo dalla legge vigente e non eludendola.
Approfondisci la tematica. Leggi il Comunicato FEI esplicativo della situazione che si è venuta a creare. Scarica il .pdf 01 Comunicato FEI al sistema - Tavolo di filiera