"Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole".

Per le "regioni rosse" infatti vi è l'espressa previsione della lett. b) del comma 4 dell'art 3 ( ... e ferme restando le chiusure nei giorno festivi e prefestivi di cui all'art. 1, comma 9, lett. ff) del DPCM 3 novembre, mentre, per le "regioni arancioni", vale il comma 5 dell'art. 2 secondo il quale le misure previste dagli altri articoli del presente decreto, ad eccezione dell'art.3, si applicano anche ai territori di cui al presente articolo, ove per tali territori non siano previste analoghe misure più rigorose.

Ovviamente questo vale per tutte le attività considerate essenziali come quelle indicate nell'allegati n.23 del DPCM 3.11.2. ad esclusione di quelle espressamente consentite.

Abbiamo richiesto pareri in merito alle Istituzioni preposte anche attraverso il coordinamento con le nostre articolazioni territoriali che ringraziamo per la stretta collaborazione, in particolare per la Lombardia sia il Comune di Milano, la prefettura e la regione sono stati irremovibili e pertanto come anticipati le erboristerie presenti nei centri commerciali non possono aprire neo giorni festivi e prefestivi.

Pur capendo la ratio del provvedimento finalizzato ad evitare affollamenti nei centri commerciali non concordiamo a livello di valutazioni strettamente commerciali non ritenendo corretto che attività che commercializzano tipologie di prodotti alimentari es. integratori, possano in esclusiva continuare la vendita di questi prodotti e non già limitarsi a commercializzare esclusivamente prodotti considerati di prima necessità come ad es, medicinali di Classe A e Classe C e ulteriori prodotti considerati assolutamente necessari. Un integratore alimentare ad es. può essere commercializzato nella GDO, nelle farmacie e nelle parafarmacie. Perché questa esclusiva? Perchè sottrarre ai cittadini il servizio di un operatore professionalmente qualificato come l'erborista autorizzato tra l'altro a produrre preparazioni estemporanee?

In ogni caso la questione investe anche altre figure professionali, e sarebbe opportuno che a livello istituzionale fossero presi provvedimenti quantomeno per limitare privilegi commerciali nei confronti di talune categorie.

Alcuni colleghi ci hanno riferito che le direzioni di alcuni centri commerciali scarichino la responsabilità, in ordine alle aperture, sui singoli esercizi commerciali e che alcuni colleghi contattando le Forze dell'Ordine locali abbiano avuto un presunto consenso ad aprire. In questi casi esortiamo a fare la massima attenzione. Nell'eventualità questi pareri devono essere rilasciati in forma scritta altrimenti non hanno alcun valore in quanto il rischio per gli operatori inadempienti oltre alla sanzione pecuniaria, è la chiusura dell'attività da 5 a 30 giorni.

Ovviamente il nostro impegno politico -sindacale a livello istituzionale prosegue ma con grande rammarico siamo costretti a rappresentarvi quanto fin qui espresso.

Per quanto riguarda l'apertura generalizzata delle erboristerie su tutto il territorio nazionale fare riferimento al seguente link:

FEI 4.11.20 – NUOVO DPCM 3.11.20 – LE ERBORISTERIE SONO APERTE!

Presidenza FEI