Confcommercio su maxiemendamento manovra: "No all'estensione della vendita diretta agli agricoltori"
"E' inaccettabile che si possa avallare per legge la possibilità per gli agricoltori di fare i commercianti al di fuori delle regole del commercio e della tutela dei consumatori. Si verrebbe in questo modo a creare una ingiustificata disparità di trattamento e un grave pregiudizio tra categorie imprenditoriali": così Enrico Postacchini, membro di Giunta Confcommercio incaricato per le politiche commerciali, sulla misura di estensione della vendita diretta agli agricoltori contenuta nella bozza del maxiemendamento alla manovra. "Qualora questa proposta fosse approvata – prosegue Postacchini - si metterebbe in ginocchio il commercio, già provato da una crisi che dispiega ancora oggi i suoi effetti, con ulteriori chiusure di negozi. Ma cosa ancor più grave si scardinerebbe il sistema distributivo che si basa su regole certe e che devono valere indistintamente per tutti. Già oggi gli agricoltori godono di una serie di importanti vantaggi competitivi nell'esercizio, di fatto, di un'autentica attività di intermediazione commerciale, potendo vendere anche prodotti di non propria produzione ma del medesimo comparto agronomico. Con la norma contenuta nella bozza di maxiemendamento alla manovra anche questo limite verrebbe superato favorendo la costituzione di vere e proprie reti distributive, anche di dimensioni nazionali, senza alcun tipo di programmazione e di controllo". "Confcommercio – conclude Postacchini - chiede, quindi, lo stralcio della misura perchè nello stesso mercato devono valere le stesse regole".